Alfa Romeo Giulietta

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  1. kekkoGTB
     
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    Alfa Romeo ha pubblicato oggi, con un lieve ritardo rispetto a quanto previsto, le immagini ufficiali della prossima berlinetta destinata a sostituire l’Alfa 147, ultima “superstite” dello stile “De’ Silva-Egger”. Abbandonato il numero (149) e il nome (Milano) che sembrava ormai definitivo, è stato recuperato il nome Giulietta, legatissimo alla storia del marchio sia per il celebre modello degli anni ‘50 (con la berlina e le bellissime versioni Sprint Bertone – che fu in realtà la prima della serie – e Spider Pininfarina), sia per la successiva reinterpretazione di Giugiaro alla fine degli anni ‘70. Oggi, dunque, conosciamo le forme della terza “Giulietta”, che non si discostano molto da quelle delle foto “scappate” in rete la scorsa estate, sebbene da qui alla presentazione ufficiale (al prossimo Salone di Ginevra) siano ancora possibili alcuni adattamenti: la plancia, ad esempio, non è (volutamente?) visibile nelle immagini. Di seguito, alcune brevi considerazioni sul design della vettura.

    L’origine della piattaforma è il pianale modulare Fiat Bravo, di origine Stilo, con alcune modifiche concentrate soprattutto su sospensioni e materiali (alcuni elementi sono in alluminio o acciaio ad alta resistenza), e con un “tuning” particolarmente ricercato (Alfa DNA di serie, differenziale elettronico Q2): pertanto, l’impianto generale della nuova Giulietta ricalca quello della media Fiat, sul quale sono stati applicati i canoni stilistici del “nuovo corso” di design Alfa Romeo, che intende riproporre su diverse “scale” e categorie di vettura gli stilemi propri della “fuoriserie” 8C Competizione.

    Le misure (4,35 m di lunghezza, 1,46 m di altezza, 1,80 m di larghezza e 2,63 m di passo) favoriscono la “spaziatura” degli elementi del frontale rispetto alla MiTo, pur non riuscendo a riproporre -ovviamente- il dinamismo fluido e un po’ “retrò” della 8C. I fari hanno una forma lievemente a triangolo, con una particolare bombatura del rivestimento che accentua gli elementi interni, e con una fila di led separati, allineati nel profilo interno, che costituirà la “firma” della vettura, anche di giorno. Lo scudo mantiene la “cometa” sopra lo stemma Alfa Romeo (apparentemente ancora immutato), ma risulta quasi “incastonato” all’interno di un apposito vano che ne riprende il contorno triangolare; la cornice è cromata, così come gli elementi orizzontali della grigliatura, mentre quelli verticali restano più all’interno e più scuri, come nella 147. Dallo scudo partono due linee che si prolungano sul cofano (che termina più in alto, a metà dei fari, secondo le più recenti metodologie costruttive): le linee non formano un “rialzo” come su altre Alfa Romeo, ma sono piuttosto due nervature non troppo accentuate; a sollevarsi è invece la parte estrema del cofano, per definire una sorta di “parafango” laterale chiuso dai fari (uno stilema 8C “sintetizzato”). Inferiormente, ci sono le prese d’aria con grigliatura a nido d’ape, che hanno un elemento principale (il tipico “trilobo” Alfa Romeo) e una suddivisione interna in quattro elementi, di cui i laterali accolgono i piccoli fendinebbia circolari. Il profilo inferiore si conclude in basso con un accenno di spoiler, più sporgente ai lati. A fianco dello scudo, la zona che, sul lato destro ospita la targa e protegge la traversa interna, è meno “verticale” rispetto alla MiTo, e lievemente sporgente in avanti.

    La fiancata è forse la parte nella quale si rivelano di più le parentele con la Bravo, soprattutto per l’andamento del padiglione e del giro porte, sebbene non manchino elementi di originalità. La vettura fotografata ha innanzi tutto il tetto in vetro panoramico (come si nota anche dall’immagine degli interni) e un profilo cromato intorno alla finestratura, che propone un profilo molto sfuggente, accentuando l’effetto di coupé; è mantenuta la classica maniglia nascosta alla “De’ Silva”, che prolunga verso la coda il profilo superiore della portiera, anche se l’impressione di vettura a tre porte è meno accentuato rispetto al 147 e 156, sia per il maggior passo, sia per l’ampiezza stessa della portiera posteriore (che in compenso garantisce una migliore accesibilità). Il montante posteriore è alleggerito dalla finestratura e dal lunotto “ovoidale”, nonché dalla rastrematura del padiglione: risulta pertanto “leggero”, a differenza, ad esempio, di quello “importante” della Golf. Altro elemento della fiancata molto caratterizzante è la nervatura fluida, ma dallo spigolo molto netto, che costituisce la linea di spalla, il cui profilo ha curvatura e sporgenza più accentuate all’altezza delle ruote, definendo anche le concavità della lamiera, nonché la “sporgenza” all’esterno della coda. Una soluzione nata idealmente con la 156, ma sviluppata in modo più “forte” e moderno, seppure in scia con quanto realizzato su BMW Serie 1 e di altre vetture della categoria. Inferiormente, un profilo a rientrare caratterizza il brancardo, mentre nella vettura fotografata compare una minigonna in tinta con la carrozzeria, arricchita da un ulteriore nervatura.

    La medesima concavità della fiancata si ritrova anche nella coda, che complessivamente risulta una sorta di arricchimento delle soluzioni già viste nella 147, con l’innesto di elementi della MiTo e con un vago richiamo, proprio per l’elemento concavo, nella fascia centrale del portellone, anche alle GTV-Spider di Enrico Fumia, ma anche alla Brera per la definizione delle forme come “intersezione” di numerose linee e superfici. Il portellone, sormontato da uno spoiler che prosegue il profilo rastremata del tetto, risulta piuttosto inclinato; alla base del lunotto, che termina lievemente a V, diventa un poco sporgente, quasi a formare un accenno di “terzo volume”. Nella fascia centrale si trova lo stemma Alfa Romeo, sotto al quale è posto il nome “Giulietta” con il tipico corsivo Alfa modernizzato, mentre ai lati sono collocati i gruppi ottici, combinazione tra le “gemme” orizzontali di De’ Silva (che proseguono nel portellone) e gli elementi circolari sporgenti della MiTo; come nel frontale, i LED permettono di definire particolari “linee” di luce. Lo scudo paraurti si chiude sotto i gruppi ottici con una linea curva di scuola “tedesca” (ma secondo uno schema ormai molto comune), e conserva gli elementi della 147 (vano targa trapezoidale e catarifrangenti orizzontali); in basso, un “estrattore” nero, con due tubi di scarico cromati.

    Degli interni si possono notare soltanto le sellerie, con i listelli orizzontali e le cuciture rosse (compreso il logo sui poggiatesta) di tipica tradizione Alfa; alcuni elementi cromati o con colorazione metalllica; una plancia che lascia intravedere un elemento di finitura a sviluppo orizzontale, presumibilmente disponibile con diverse colorazioni e vari trattamenti di superficie, che ricorda un po’ le plance delle Alfa anni ‘50. Da segnalare anche i bei comandi a “bilanciere”, al centro, ispirati a quelli della 8C.

    Una berlina da famiglia con lo stile “recente” proposto dal Centro Stile Alfa (oggi trasferito a Torino), i cui elementi principali di design sono abbastanza ben rilevabili dalle fotografie, sia pur non aiutati dal colore bianco che, nonostante l’intervento grafico per accentuare le ombre e i rilievi, non permette di leggere bene i giochi di luce che si formano sulle superfici della carrozzeria. Oggi una berlina hatchback con l’aspetto di coupé non è più un’eccezione, come invece lo era ai tempi della 147; aspettiamo, dunque, di vedere l’effetto della vettura dal vivo, presumibilmente al Salone di Ginevra. In tale occasione, saranno anche svelati allestimenti e motorizzazioni di lancio – che, secondo il comunicato ufficiale, dovrebbero essere i 1.4TB da 120 CV, il 1.4TB MultiAir da 170 CV, il 1.6 JTDM da 105 CV e il 2.0 JTDM da 170 CV, tutti Euro5 e con sistema Start&Stop; più avanti arriverà la 1750 TBi da 235 CV “Quadrifoglio Verde”.

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    Fonti:
    Virtualcar.it
     
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  2. dani3000
     
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    E dopo l' Alfa Romeo ecco Giulietta!
     
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  3. TylerDurden12
     
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    personalmente amo l'alfa romeo.... ha un qualcosa di speciale.... c'è differenza tra il creare auto con rigorosa tecnica e con passione... la cosa che non sopporto è questa trazione anteriore moderna (lo zampino fiat...)..... e il frontale della nuova giulietta!
     
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2 replies since 7/3/2010, 13:45   481 views
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