Il “super pomodoro” creato (senza ogm) dagli scienziati del Cnr napoletano

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. dani3000
     
    .

    User deleted


    NAPOLI – Non è un organismo geneticamente modificato, ha un colore rosso molto intenso e un sapore, come assicura chi già l’ha assaggiato, “buonissimo”: è il “superpomodoro”, risposta naturale (e campana) al pomodoro transgenico anticancro, frutto di una ricerca europea a cui ha partecipato anche l’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Umberto Veronesi.

    È ricco di antiossidanti e proprietà nutritive uguali «se non addirittura superiori» al pomodoro viola della ricerca europea. Presentato oggi a Napoli, il «superpomodoro», nato da una ricerca del Cnr, in stretta collaborazione con la Provincia di Napoli e la Coldiretti, racchiude in sè tutte le proprietà nutritive delle altre varietà, ma è più ricco di antiossidanti e anche a una temperatura di 320 gradi, mantiene l’80% delle sue proprietà nutritive e organolettiche. A breve, grazie all’impegno dell’assessorato all’Agricoltura, che ha stanziato da parte sua 10 mila euro, partirà anche la coltivazione su larga scala del nuovo pomodoro. “Un progetto ambizioso quello del superpomodoro – ha detto l’assessore provinciale all’Agricoltura Francesco Emilio Borrelli – portato avanti da un gruppo di ricercatori napoletani del Cnr che hanno realizzato questa nuova varietà dall’innesto di semi puri di San Marzano con il Black Tomato. Ha proprietà nutrizionali uguali se non addirittura superiori al pomodoro di Veronesi che a differenza di questo è un Ogm”. Importante la partecipazione al progetto della Coldiretti che ha individuato i terreni migliori per la coltivazione di questa nuova varietà, nella provincia di Napoli, Salerno e Avellino. “Mettendo insieme le attività di coltivazione con la ricerca – ha detto Vito Amendolara, direttore regionale della Coldiretti – si è riusciti a creare un prodotto che rispetta il patto che noi abbiamo stretto con i cittadini-consumatori, nella logica della sicurezza alimentare”. I terreni migliori saranno quelli più incontaminati e che garantiscono il microclima adatto a questa nuova coltivazione. “Siamo già al terzo anno del progetto – ha spiegato Piero De Prisco, dell’Istituto di Scienza dell’Alimentazione Isa-Cnr di Avellino – il superpomodoro non è un prodotto modificato artificialmente, ma nato da un processo naturale e semplice: l’innesto di varietà già esistenti in natura. Per avere i semi di San Marzano, che fossero puri, abbiamo chiesto alla ditta sementiera Faraone-Mennella”. Come impiegare in cucina il “superpomodoro”? Niente di più semplice che dar vita a una “superpizza”. “Usare la passata del superpomodoro sulla pizza – ha detto ancora l’assessore – la rende buonissima e da settembre sarà disponibile nelle pizzerie”. E i prezzi? Ordinare, ad esempio, una “superpizza” Margherita, costerà tra i 3 e i 3,50 euro, esattamente come quella normale. E sempre a settembre, a Tokyo, l’Associazione Pizzaiuoli Napoletani porterà la pizza partenopea preparata con questo superpomodoro. “La passata ottenuta da questa nuova varietà – ha affermato il presidente dell’associazione Sergio Miccù – è più corposa. L’abbiamo assaggiata sulla pizza, sulla pasta e molte volte. Credetemi: è buonissimo”
     
    .
0 replies since 8/3/2010, 20:50   290 views
  Share  
.